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Con Acquainbrick e menu digitale le spiagge romagnole diventano più ‘green’ e sicure

Una vacanza al mare senza menu che passano di mano in mano o plastica che andrà a inquinare l’ambiente: è questa la risposta integrata al comparto turismo capace garantire un servizio sicuro ai loro clienti messa a punto da due realtà innovative. La prima è Acquainbrick, una startup che non si è fermata durante il periodo di lockdown, continuando la propria attività di distribuzione di acqua in cartone riciclabile e sostenendo azioni di charity a favore di alcuni ospedali. Acquainbrick è un’azienda nata nel 2019 che distribuisce acqua di qualità in confezioni di cartone da 330ml, 500ml e litro, un packaging rispettoso dell’ambiente e dalla natura solidale: ogni brick venduto contribuisce direttamente a sostenere il progetto “Pozos sin Fronteras”, una Ong che costruisce pozzi artesiani in zone disagiate del mondo.  Per non farsi trovare impreparata alla ripartenza, questa startup propone nuove idee per aiutare un’economia in difficoltà portando avanti progetti concreti per sostenere un settore strategico, quello del turismo e del divertimento, soprattutto nel territorio romagnolo; e da qui nasce la collaborazione con Dishcovery.

La collaborazione con il menu digitale di Dishcovery

Una soluzione concreta arriva da Acquainbrick sotto forma di una collaborazione strategica con un’altra realtà innovativa, Dishcovery, una startup emiliano-romagnola che fornisce un servizio più che mai necessario in questo momento: la digitalizzazione del menu per le attività commerciali. La partnership nasce dalla necessità di proporre un concetto di cambiamento sia nel bere acqua (eliminando le bottiglie di plastica di piccolo formato) e sia di acquistare un bene di prima necessità (ordinare cibo attraverso un’applicazione), nell’ottica di una società che cambia e si muove. Il tema del “movimento” sta tutto nelle strategie delle due startup, che parlano a un settore che naturalmente vive di continui cambiamenti e si allinea a quelli che sono i nuovi canoni del consumo: “be on-the-go” (essere in movimento) sarà un “mantra” per i prossimi anni.

L’acqua in cartone diventa un differenziale per creare luoghi di consumo più sostenibili, abbattendo la quota di plastica conferita, per dare un segnale di attenzione alle dinamiche ambientali; la digitalizzazione del menu diventa un pratico ausilio per evitare code e assembramenti, per diminuire lo stress da contatto tra le persone, per facilitare il lavoro di controllo delle regole, per dare maggiore accoglienza al cliente.

La partnership sarà proposta agli stabilimenti romagnoli

Il primo gestore che ha aderito a questa iniziativa è il bagno Figli del Sole di Cervia, storica realtà della riviera romagnola, che potenzierà ulteriormente l’offerta già di alto livello per i suoi clienti, permettendo loro di godersi la spiaggia in totale sicurezza, senza lo stress e il rischio di sgradevoli code al bar e al ristorante e, soprattutto, scegliendo un approccio al commercio maggiormente sostenibile. Infatti Acquainbrick propone un bene primario, l’acqua, imbottigliata in modo asettico all’interno di un contenitore di cartone, un brick completamente riciclabile e che non teme il sole: il rivestimento opaco limita la penetrazione dei raggi solari e protegge il liquido al suo interno, mitigando gli sbalzi termici e non alterando la purezza del prodotto e le sue proprietà.

Anche grazie alla collaborazione attiva di Confartigianato Cesena, che ha creduto fin da subito a questa iniziativa, l’offerta combinata Acquainbrick e Dishcovery viene divulgata e proposta in convenzione agli associati territoriali, artigiani che cercano di riparare i danni subiti da quest’anno commerciale, anche grazie a idee innovative che aggiungono valore alla loro offerta. Non resta che attendere le risposte del mercato a questa lodevole iniziativa di cross marketing propria di chi nella vita professionale è abituato a trovare, anche nelle evidenti difficoltà, una chiave di lettura positiva, un cambiamento costruttivo, un’evoluzione del servizio.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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