A Faenza gli scout festeggiano il Thinking Day: imparare da piccoli a diventare grandi
Non capita spesso di vedere camminare in giro per Faenza, alle 9 di mattina, centinaia e centinaia di ragazzi in pantalocini corti e vestiti con camicia azzurra e fazzolettoni colorati. Eppure questo è successo domenica 21 febbraio, giorno in cui gli scout della Diocesi di Faenza e Modigliana hanno deciso di ritrovarsi tutti quanti assieme nel centro della nostra città. Cosa stavano facendo? Per scoprirlo dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo…
Il Thinking Day degli scout
Siamo nel febbraio 1857. L’Italia unita è ancora da farsi. Agli inizi di quel mese vennero rinvenute in una cava a Neanderthal vicino a Dusseldorf delle ossa umane appartenenti a un “uomo molto arcaico”, che si scoprirà essere un parente di Homo sapiens misteriosamente estinto. A Londra, il 22 febbraio in Stanhope Street, nacque invece Robert Stephenson, sesto di otto figli che…..La stiamo prendendo un po’ troppo alla lontana dite?
Semplifichiamo!
Il 22 febbraio gli scout di tutto il mondo festeggiano il World Thinking Day, una tradizione che risale al 1926. Da allora guide e scout da ogni parte del globo festeggiano il compleanno di Olave e Baden Powell, fondatori del guidismo e dello scautismo, sposi e nati pure lo stesso giorno. Scopo della giornata è quello di rivolgere un pensiero agli scout e alle guide negli altri Paesi, donando simbolicamente un ‘penny’ (la moneta inglese più comune ai tempi) per aiutare lo sviluppo del movimento scout nel mondo. Col tempo questa giornata è diventata un vero e proprio momento di riflessione per la comprensione dei problemi che come cittadini partecipi nel e per il mondo è giusto affrontare.
Il Giubileo degli Scout
Anche la Diocesi di Faenza-Modigliana, con i suoi gruppi scout (che spaziano fino Bagnacavallo, Alfonsine, Casola e Brisighella) ha partecipato a questa festa mondiale che coinvolge centinaia tra ragazzi ed educatori della nostra città. Quest’anno poi si è deciso di far coincidere due ricorrenze particolari: il Thinking Day e il Giubileo degli Scout, offrendo ai ragazzi l’opportunità di vivere l’anno santo indetto da Papa Francesco che ha per tema la Misericordia.
Divisi in piccole squadre i gruppi di scout (che coinvolgevano bambini dagli 8 anni fino a ragazzi di 21) sono andati in giro a consolare gli afflitti, a istruire gli ignoranti e a cercare di capire cosa significa vivere la Misericordia. Obiettivi troppo alti? Forse. Ma è da piccoli che si impara a diventare grandi. Se poi il tutto viene fatto attraverso il gioco, il divertimento e l’avventura… beh’, allora non c’è che dire: non è poi così strano vedere immagini come questa: