Scritture di Frontiera: a Ravenna si parla di migrazione e pregiudizi

Un ciclo di incontri letterari per raccontare l’immigrazione ai nostri giorni e darne una lettura da prospettive diverse: questo è l’obiettivo di Scritture di Frontiera, promosso da Scrittura Festival in collaborazione con l’assessorato all’Immigrazione del Comune di Ravenna. Da giovedì 9 febbraio 2017 si alterneranno sul palco ravennate lo scrittore e musicista francese di origine ruandese Gaël Faye e lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, per concludere poi a marzo con il giornalista Domenico Quirico, report ed inviato di guerra della Stampa.

Tante storie per raccontare frontiere e migrazioni

In un periodo storico in cui spesso è difficile comprendere le ragioni delle metamorfosi sociali e geografiche a cui assistiamo, nasce la necessità di un momento di analisi e incontro con personalità autorevoli da sempre vicine a queste tematiche. «Crediamo sia importante confrontarsi su questioni così rilevanti per il nostro futuro, con chi ha dedicato la vita a conoscere e tentare di raccontare queste storie» spiega Matteo Cavezzali, curatore del progetto. Il programma è sostenuto con convinzione anche dall’assessore all’Immigrazione Valentina Morigi secondo cui «riflettere insieme ad esperti, giornalisti e scrittori sul tema delle frontiere e delle migrazioni potrà consentire a giovani e adulti di aprire sempre di più la propria visione del mondo, smontare i pregiudizi, sconfiggere le paure, riscoprire i valori di solidarietà, accoglienza, amicizia». L’obiettivo è quindi quello di restituire al concetto politico e geografico di frontiera l’accezione umana di linea immaginaria, che deve restare tale e non deve mai sfociare in barriera mentale o fisica.

Tahar Ben Jelloun tra i relatori di Scrittura di Frontiera

Il programma si aprirà giovedì 9 febbraio nella cornice di Palazzo Rasponi con Gaël Faye, classe 1982. Lo scrittore discuterà con la giornalista del Corriere della Sera Roberta Scorranese di integrazione e guerra, anche attraverso il suo primo romanzo “Piccolo paese” vincitore del Prix Goncourt des Lycéens 2016. A coinvolgere attivamente i più giovani sarà invece il celebre scrittore nordafricano Tahar Ben Jelloun, che il 16 febbraio alle 11.30 illustrerà il suo libro “Il terrorismo spiegato ai nostri figli” a trecento ragazzi delle scuole superiori ravennati, prima di spostarsi all’incontro previsto al Palazzo dei Congressi alle ore 18. Le immagini degli attacchi terroristici di Parigi, Bruxelles e Berlino sono impresse indelebilmente nelle nostre menti e la l’irrazionalità alla loro base scatena una paura che prima di allora non avevamo sperimentato.

Se l’ideologia di matrice jihadista di Daesh è riuscita da un lato a conquistare e reclutare giovani perduti e senza punti di riferimento, dall’altro lato sono sempre i giovani a rappresentare la preda migliore per quella paura incontrollabile che ha colpito tutti nel cuore dell’Occidente. Come aiutare i ragazzi a liberarsi della paura? Come spiegare loro cosa sta succedendo, qual è in tutto ciò il ruolo della religione e quanto invece pesino le logiche d’interesse politico-economico e le dinamiche che risalgono al passato? L’autore ha deciso di dare una risposta a questi interrogativi scegliendo la strada della chiarezza e spiegando il significato delle parole che utilizziamo, partendo appunto dalla parola “terrorismo”.

Scritture di Frontiera si chiuderà poi a marzo a Palazzo Rasponi con Domenico Quirico, che presenterà il suo libro “Esodo. Storia del nuovo millennio”, ispirato al lungo viaggio compiuto dallo stesso autore con i popoli migranti di Africa e Medio Oriente diretti in Europa e alla mutazione sociale in corso.

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