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La canzone Romagna Mia sarà tradotta ed “esportata” nel mondo

Chissà come suonerà in inglese, in francese o in tedesco. Sicuramente – anche se “I feel the homesickness of the past…” non regalerà le stesse emozioni dell’originale – sarà un bel biglietto da visita del marchio romagnolo nel mondo. Si concluderà oggi, domenica 5 marzo 2017, “Sono Romagnolo“, fiera dell’identità della Romagna in corso a Cesena dal 3 marzo. In questi giorni è arrivata la notizia che il celebre brano Romagna Mia di Secondo Casadei (nella foto di copertina, ndr) sarà internazionalizzato grazie all’approvazione nel bando “S’illumina“, promosso da Ministero dei beni culturali e turismo e Siae, del progetto di traduzione e esportazione da parte di giovani artisti della canzone simbolo della Romagna. Il progetto è stato presentato dal Meeting delle Etichette Indipendenti.

Giordano Sangiorgi: “Promuoverà la cultura romagnola all’estero”

«Riconoscimento di grande prestigio – afferma Giordano Sangiorgi, direttore artistico di “Sono Romagnolo”, patron del Mei e della Notte del Liscio – che riporta Romagna Mia al centro della promozione culturale nazionale e internazionale». La kermesse Sono Romagnolo ha visto l’esordio di Maurizio Ferrini come cantante con “Terra d’Amor”, scritta insieme a Elio delle Storie Tese, sabato anteprime nazionali come il nuovo disco di Mirko Casadei e i Khorakhane e il singolo degli Extraliscio guidati da Moreno Il Biondo con Fiorenzo Tassinari, Mauro Ferrara e Mirco Mariani.

Romagna Mia: inno nazionale romagnolo

Da oltre cinquant’anni accompagna i cuori dei romagnoli. La canzone è stata scritta da Secondo Casadei, e incisa a Milano, nel 1954. Il ritmo è quello del valzer, e il testo narra della nostalgia di un uomo per la sua terra d’origine, la Romagna. Divenuto per la Romagna un ‘inno nazionale’, nel tempo ne sono state vendute oltre 4 milioni di copie. Il titolo originale era Casetta mia: Casadei l’aveva già scritta qualche tempo prima, dedicandola alla sua casa di Gatteo Mare, ma non l’aveva mai proposta per l’incisione, tenendola da parte «per le evenienze». L’occasione si presenta nel 1954, quando, trovandosi a Milano per una delle due incisioni annuali, deve sostituire un solista che si è improvvisamente ammalato. Propone il brano a Dino Olivieri, direttore artistico dell’etichetta discografica La voce del padrone, che ascoltando il motivo, gli suggerisce di modificare il titolo in Romagna mia, sapendo quanto grande è l’amore del maestro per la propria terra. La canzone, con il nuovo titolo ed il nuovo testo, a cui vengono sostituite da Secondo Casadei le parole “casetta mia” con “Romagna mia”, viene cantata da Fred Mariani e Arte Tamburini.

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