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NÔV – Caparezza al Frogstock – Essere come Van Gogh a Faenza

CAPAREZZA AL FROGSTOCK

ESSERE COME VAN GOGH A FAENZA

 

Tu sei pazzo, mica Van Gogh”.

Queste le parole con cui Caparezza ha aperto il suo concerto al Frogstock di Riolo Terme, lo scorso 29 agosto. Pur circondato da rapper ben più commerciali (sul cui stile e anticonformismo c’è molto da discutere), fortunatamente la voce inconfondibile di Michele Salvemini (il vero nome del cantante pugliese) continua a raccontare storie, suoni e giochi di parole che ci arricchiscono. Il tutto realizzato attraverso un vero e proprio show di immagini, scenografie ed energia.

Cosa ci racconta Caparezza in questa canzone?

Prima di proseguire con la lettura, ascolta il testo della canzone… potete trovare nel link youtube qui.

Come si comporterebbe quel pazzo di Van Gogh a Faenza ai giorni nostri? Si proprio lui, Vincent Van Gogh, con le sue tele, i quadri, l’immancabile cappello tipico della sua iconografia. Magari andrebbe a prendere, come noi, un caffè in un bar del centro per poi muoversi lungo Corso Mazzini. Dove sta andando? Lo vedi svoltare improvvisamente a sinistra per dirigersi verso la Pinacoteca Comunale ad ammirare l’arte che ha fatto la nostra storia.

Oppure no, andrebbe in Biblioteca Manfrediana a prendere in prestito un libro, una delle ultime uscite, rimanendo allibito dallo stato di salute di quegli splendidi palazzi che la affiancano, la Chiesa dei Servi e Case Manfredi.

Magari anziché andare la domenica a zonzo per Maioliche o altri centri commerciali, si dirigerebbe nelle nostre splendide campagne e colline, sulla rocca di Brisighella a dipingere quadri con tempere vere e vissute. Ve lo immaginate postare in diretta su Facebook o Instagram le foto dei suoi dipinti? Nah, difficile. E poi da quando è stato bannato da Faenzanet, di Facebook non ne vuole più sentire parlare. Nonostante apparentemente sia di carattere cupo, a Van Gogh piace stare con la gente. Lui preferisce conoscere le persone dal vivo, non attraverso questi nuovi mezzi di comunicazione. Per esempio, non si è fatto ancora un’idea precisa su questi migranti che sono arrivati nelle nostre terre, tutte quelle persone dalla pelle diversa dalla sua di cui ogni giorno i giornali parlano. Con alcune di queste persone va d’accordo, con altre ha addirittura rischiato di fare a botte un venerdì sera, davanti al Clandestino. Al momento non è né pro e né contro questa situazione, semplicemente crede che il miglior modo per CAPIRE sia parlare e vivere con loro, con quelle persone. Poi la sua idea se la farà, arriverà, e magari la esprimerà come meglio sa fare: attraverso un girasole dipinto in un quadro.

Perché Van Gogh è un testardo, crede ancora che un quadro valga più di tante parole vuote, false, banali, insignificanti che ogni giorno ci sommergono.

….“Tu sei pazzo, mica Van Gogh, mica Van Gogh, mica Van Gogh

Samuele Marchi

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