Faenza è Ceramica – La Vecchia Faenza, l’empatia con la tradizione

Un’esplosione di colori: blu cobalto, arancio, verde-rame. Sono queste le sfumature che animano le pareti di La Vecchia Faenza, bottega ceramica nata nel 1967 e che è stata una delle prime realtà artigianali del dopoguerra a realizzare fedelmente pezzi in stile tradizionale faentino. A guidare la bottega con Laura Silvagni troviamo anche la figlia Elisa Suzzi, che ha deciso di seguire le orme della madre nel portare avanti una storia che ha ormai più di sessant’anni di attività.

Laura Silvagni: “E’ stato un mondo che mi ha catturato subito”

Nel 2004 La Vecchia Faenza si è unita alla bottega Laura Silvagni, ceramista dal 1977, che ha acquisito la bottega unendo due storiche firme della ceramica di Faenza. “Mi sono innamorata subito di questo lavoro – racconta Laura Silvagni, in questa video intervista realizzata con il contributo di Cciaa e Cna provinciali di Ravenna – Sono entrata come apprendista in una bottega ed era piena di grezzi e ceramiche luccicanti, con forni che andavano tutti i giorni pieni di cose da cuocere… è stato un mondo che mi ha catturato immediatamente“.

L’empatia con la tradizione

Una bottega tradizionale “fino al midollo”: è questo la Vecchia Faenza, dove tutti i pezzi in ceramica realizzati al suo interno sono modellati con le stesse tecniche e colori del Rinascimento faentino. Gli anacronismi storici sono vietati: una precisa documentazione storica – consultando archivi o guardando opere antiche direttamente al Museo internazionale delle Ceramiche di Faenza – viene rispettata in tutti i suoi aspetti. “E’ molto bello – spiega Elisa Suzzi – vedere che le persone riconoscano nel tradizionale qualcosa che neanche loro sanno spiegare. Tutti sentono una sorta di empatia, di legame”. Madre e figlia non sono sempre d’accordo sui colori o decorazioni da utilizzare, ma su questo punto sono entrambe concordi:  “Se hai simpatia per un pezzo di ceramica – conferma Laura Silvagni – è perchè fa parte del tuo passato”.

Ceramica e turismo: la visita alla bottega

La ceramica come scrittura, i grezzi come tanti fogli bianchi da riempire con una penna fatta di colori e decorazioni: è in questo modo che Elisa descrive il proprio lavoro quotidiano all’interno della bottega. Un luogo, la bottega, che ha un fascino particolare e che nel tempo è diventato meta di visitatori da tutta Italia. “Tempo fa esperienze di questo tipo erano impensabili – spiega Laura Silvagni – oggi invece c’è molta richiesta di vedere cosa succede nel cuore della nostra bottega: accogliamo anche pullman di cinquanta persone. Oltre a favorire il turismo faentino, penso facciano bene a promuovere in generale la ceramica della nostra città”.

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