Carlo Zauli, monumento in stazione danneggiato: “Una ferita a tutta la città”

Uno sfregio non solo a un’opera, ma a tutta la città: sono queste le dichiarazioni del sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, a seguito del danneggiamento – da parte di autori ancora ignoti (sembra escluso il cedimento strutturale) – che ha colpito nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 ottobre 2016 il monumento dell’indimenticato ceramista Carlo Zauli posto di fronte alla stazione ferroviaria di Faenza. «E’ intollerabile – dichiara il sindaco sulla sua pagina Facebook – lo sfregio all’opera “Fraternità fra i popoli” di Carlo Zauli. Chi si è reso responsabile di un gesto simile non è solo un imbecille (non mi viene davvero un altro termine) ma ha ferito tutta la città, la sua tradizione culturale e di civiltà. Insieme alle Forze dell’Ordine stiamo visionando le immagini della videosorveglianza. Faremo di tutto perchè tale gesto non resti impunito».

L’opera di Carlo Zauli è situata nella rotatoria di piazza Battisti di fronte alla stazione ferroviaria, che fa parte del Museo all’Aperto di Faenza e fu realizzata nel 1977 e posta ad inizio anni ’90 di fronte alla stazione in ricordo degli eserciti alleati che liberarono Faenza durante la Seconda guerra mondiale. E’ una scultura in gres bianco su base in pietra.

Matteo Zauli: “Le prime analisi escludono crollo per cause strutturali”

Carlo Zauli e la sua opera, la "Fraternità fra i popoli"
Carlo Zauli e la sua opera, la “Fraternità tra i popoli”

«Dopo aver appreso del crollo di una rilevante porzione della scultura ”Fraternità tra i popoli” collocata davanti alla Stazione Ferroviaria della nostra città – dichiara Matteo Zauli, figlio di Carlo e direttore del Museo Carlo Zauli – ci siamo recati sul posto e, documentato lo stato dell’opera, abbiamo immediatamente iniziato ad analizzarne i frammenti per poter comprendere ciò che è avvenuto e, soprattutto, come poter intervenire per una possibile ricostruzione. Per quanto avessimo recentemente constatato che il cubo avesse subito danni sia dovuti al tempo che agli agenti atmosferici che infine ad atti vandalici di diversa natura, ad una prima analisi ci sentiamo di escludere che tale crollo sia dipeso da cause strutturali. Propendiamo quindi per l’ipotesi che una forza e un peso abbiano determinato la rottura delle barre di ferro che tenevano unita internamente la struttura. Naturalmente ci riserviamo di effettuare un’analisi più approfondita della situazione per valutare definitivamente l’accaduto».

«Il cubo alato, un lavoro del 1977 – conclude Matteo Zauli – posto davanti alla stazione dall’inizio degli anni Novanta, era l’opera più amata da Carlo Zauli, ed è stato per noi veramente toccante leggere e ascoltare tutto il rammarico e le tantissime reazioni emotive che l’accaduto ha suscitato nei faentini. Di questo siamo infinitamente grati alla nostra comunità e a tutti quanti hanno espresso le proprie impressioni.  Dal canto nostro faremo tutto ciò che potremo per assistere l’amministrazione comunale nel recupero dell’opera».

Carlo Zauli è stato uno dei più importanti ceramisti al mondo

L'opera in grès bianco di Carlo Zauli fu realizzata nel 1988
L’opera in grès bianco di Carlo Zauli fu posta di fronte alla stazione di Faenza ad inizio anni ’90

Carlo Zauli è nato nel 1926 a Faenza, dove è scomparso nel 2002. Dopo aver vinto negli anni Cinquanta i principali riconoscimenti dedicati all’arte ceramica, i primi anni Sessanta lo videro evolvere verso un’interpretazione marcatamente scultorea del proprio mestiere. In questi anni matura il proprio linguaggio artistico, intriso di atmosfere informali intrecciate ad una armoniosa ma dirompente “naturalità”: sono gli anni di un crescente successo internazionale. Dal 1958, anno nel quale sono realizzati i grandi altorilievi per la reggia di Baghdad e il Poligrafico di Stato del Kuwait, vede la propria fama crescere continuamente, fino a spingersi, tra gli anni settanta ed ottanta, a tutta l’Europa, il Giappone, l’America del Nord, dove realizza esposizioni e colloca opere in permanenza.

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