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Borse di ricerca e tirocini all’estero: le opportunità 2017 di Bcc e Fondazione dalle Fabbriche

Un valore complessivo di 28mila euro per 24 borse di studio e di ricerca: sono queste alcune delle iniziative messe in campo dalla Bcc, Credito cooperativo ravennate e imolese, e dalla Fondazione Giovanni dalle Fabbriche a sostegno dei giovani del territorio faentino per il 2017. Beni comuni, welfare aziendale, reti d’impresa locali, offshore adriatico: sono queste alcuni dei temi delle borse su cui i giovani sono chiamati a sviluppare le loro ricerche. Inoltre, come negli anni passati, verrà incentivata la formazione professionale dei giovani all’estero con il programma “Formando Giovani in Europa” attraverso cui sarà possibile svolgere per alcuni mesi tirocini all’estero. La scadenza della presentazione delle domande per le borse di ricerca e di studio è il 5 aprile 2017 e ogni ulteriore informazione è reperibile sui siti web della Bcc e della Fondazione.

Secondo Ricci (Bcc): “I bilanci ci permettono di continuare l’impegno per i giovani”

Da sinistra: Everardo Minardi, Secondo Ricci e Carmen Olanda.
Da sinistra: Everardo Minardi, Secondo Ricci e Carmen Olanda.

«Anche per quest’anno manteniamo l’impegno di aiuto per il nostro territorio e per i giovani – ha affermato Secondo Ricci, presidente della Bcc ravennate e imolese – grazie a risultati di bilancio che, nonostante il clima difficile, mantengono un saldo positivo. La nostra è una scommessa importante – continua Ricci – e ci impegniamo ad affiancare le scuole e i giovani meritevoli per il domani. Il nostro obiettivo non è di di mandare i giovani all’estero affinché rimangano là, ma far sì che imparino e tornino in Italia, perché poi siano testi pensanti nel territorio dove sono nati».

Le 4 borse di ricerca 2017 da 2.500 euro ciascuna

Delle 24 borse complessive, sono quattro le borse di ricerca aperte ai residenti nei Comuni del territorio promosse da Bcc e Fondazione dalle Fabbriche per il 2017, tutte dall’importo di 2.500 euro. La prima verte su “Beni comuni e benessere delle comunità nei territorio della Romagna faentina e del circondario imolese“, per riconoscere e valorizzare le risorse del territorio (ambiente, acqua, energia, patrimonio storico e culturale). La seconda “Fare reti d’impresa nel locale per vincere il globale” per un’analisi della diffusione dell’isituto delle rete d’impresa in Romagna come opportunità di crescita. La terza borsa di ricerca avrà come tema “I mutamenti strutturali del sistema pubblico di welfare: il ruolo del welfare aziendale“, per una ricerca su come le imprese, in Romagna, abbiano iniziato a trasferire nei contratti di lavoro aziendale risorse destinati a rispondere ai bisogni di famiglie e lavoratori. Infine la borsa di ricerca “Offshore adriatico: opportunità di riutilizzo delle strutture esistenti” per una ricerca finalizzata a individuare soluzioni innovative per impatto marino, riutilizzo economico e valutarne la sostenibilità tecnica ed economia.

A queste borse di ricerca si aggiungono 19 borse di studio e una borsa di ricerca riservate ai soci e ai figli di soci Bcc.

Everardo Minardi: “Investiamo in innovazione e conoscenza”

«Queste iniziative di sostegno ai giovani – ha dichiarato Everardo Minardi, presidente della Fondazione dalle Fabbriche – acquistano un particolare significato soprattutto nel contesto del 25esimo anno dalla scomparsa di Giovanni dalle Fabbriche, figura decisiva non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Con queste borse di studio e di ricerca stiamo facendo un investimento in intelligenza e in conoscenza. Lo facciamo perché solo a partire da questo investimento si può diffondere la cultura della mutualità e cooperazione, obiettivo prioritario della Fondazione. Questo significa prima di tutto avere attenzione ai figli dei soci del credito cooperativo: da qui le borse di studio per merito scolastico».

Formando Giovani in Europa: oltre 300 giovani all’estero

Dalla ricerca sul territorio alla formazione all’estero. Proseguirà anche per il 2017 il progetto “Formando giovani in Europa” che ha portato nell’arco di un decennio 300 giovani a svolgere attività di tirocinio nell’Unione Europea con risultati soddisfacenti (il progetto è partito nel 2007, ndr). Stando ai dati presentati, il 90% di giovani laureati dopo l’esperienza trova lavoro entro un anno, mentre circa il 40% dei giovani che si sono formati tramite questo progetto trovano opportunità occupazionale nei Paesi dell’Unione Europea. «È una conferma non solo del potenziale di questi progetti di mobilità – ha affermato Carmen Olanda di Educazione all’Europa – ma anche del valore dei nostri giovani in uscita. Conferma che il capitale umano giovane del nostro territorio sa metterci del proprio anche in termini di capacità».

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